Ghela prima dell’avvento dei Greci era abitata dagli indigeni, secondo il racconto di Tucidide fu battezzata Ghela per via delle acque gelide del suo fiume Ghelas che l’attraversava. I dettagli sulla sua storia al link di wikipedia storia di Gela.
Noi approfondiremo l’avvento del Pane di Gela, partendo proprio dai coloni Greci cui secondo Tucidide furono coloro che portarono la civiltà alla città di Gela. Con la colonizzazione delle terre indigene i Greci importarono tutte le loro usanze, comprese le tecniche usate per la panificazione del pane. Come storia detta i primi a panificare furono gli Egizi inventori del criscente, pasta madre o lievito, seguirono i Greci dove si cimentarono in diverse tipologie di pane, usando diversi cereali non solo frumento, dove ancora tutt’oggi in alcune parti della Grecia viene praticata la panificazione di alcuni tipi di pane con tecniche e ricette millenari.
Il Pane di Gela deriva proprio da quelle tecniche tramandate dai coloni Greci, una testimonianza la troviamo proprio dal pane antico che viene ancora oggi panificato in alcune città Greche il “Syncomitos“, contraddistinto dalla presenza di sesamo sulla superficie, dalla forma tonda a pagnotta con pezzature da oltre il kilogrammo. Il “Syncomitos” è senza dubbio il diretto antenato del Pane di Gela.
Tra le ipotesi logiche, il Syncomitos in Grecia veniva preparato con farina di frumento, dunque con l’avvento dopo la colonizzazione dei campi di grano, soprattutto nella piana di Gela dove divennero ancora dopo i granai dell’antica Roma, sicuramente il Syncomitos fu il pane che più si adattò al territorio di Gela. Ed ancora secondo una nostra ricostruzione fu proprio nella città di Gela ad essere perfezionato a trovare il connubio perfetto tra le tecniche Greche ed i grani prodotti nella piana di Gela. Fu proprio quel cambiamento, l’uso dei grani della piana di Gela a far nascere il Pane di Gela, diffusosi di seguito nel resto della Sicilia, dove fino a qualche ventennio ancora veniva panificato in casa.
Inoltre la storia dice che Gela sia stata fulcro di culture culinarie, Archestrato di Gela, poeta e filosofo fu un gaudente, un buongustaio, un viaggiatore e fu il primo, per quanto sappiamo, che abbia scritto in poesia di gastronomia nel suo poema in esametri (I piaceri del Buongustaio), e cita anche il pane nei suoi racconti filosofici e poeti (se vuoi saperne qualcosa in più clicca qui).
Il Pane di Gela ha attraversato molte fasi storiche, essendo uno dei pani più antichi al mondo, giunto fino ai giorni nostri in quando pietanza principale nelle carestie che i popoli hanno attraversato. Principale pietanza nelle tavole, nei racconti e nelle favole dei nostri antenati e delle nostre nonne, proprio quest’ultime sono state le custode delle tecniche tramandate dai loro predecessori, mentre i nonni sono stati i conservatori delle coltivazioni del pregiato grano di una volta.
Uno e forse l’unico pane oggi, in cui viene preparato con un impasto diretto, con un tempo di lievitazione che varia tra le sei e le sette ore, questo grazie alle farine pregiate usate per la lavorazione.
Oggi come allora, in tempi di carestia il progetto Pane di Gela ha come obbiettivo la salvaguardia di un prodotto oltre che unico, portatore di salvezza, di vita e di benessere in tutti i popoli.