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Il pane dell'antica Grecia

Arriva da Licata il pane fresco, a Gela amministrazione e casartigiani vietano la panificazione.

Arriva da Licata il pane fresco, a Gela amministrazione e casartigiani vietano la  panificazione.
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Mentre il vice Sindaco Terenziano Di Stefano rassicura i panificatori di Gela a rispettare la chiusura domenicale, dalle città vicine i panificatori Licatesi liberi di panificare anche di domenica, arrivano a piazzare e commercializzare in diverse attività della città il pane di Gela prodotto a Licata nelle giornate di domenica.

Non solo, per giunta alcuni di questi panifici non rispetterebbero neppure le norme per il trasporto ed il confezionamento, camuffandosi perfettamente nella realtà panaria di Gela che operano al di fuori di ogni regola e norme, ma d’altronde a Gela tutto è permesso, tranne la panificazione domenicale.

Pane celofanato senza sigillato privo di etichetta per la tracciabilità, è vietato anche esporlo

Questi panifici dovrebbero rispettare anch’essi una turnazione depositata presso il proprio comune di appartenenza, ma a quando pare non viene rispettata come in tutti i Comuni dell’Isola. Approfittando delle restrizioni imposte ai panificatori di Gela i forestieri arrivano a fare affari d’oro, soprattutto nella giornata di domenica, dove si è registrata un’impennata degli ordini per i forestieri, mentre grosse perdite per gli ordinativi dei panificatori Gelesi soprattutto nel fine settimana.

Una categoria quella dei panificatori di Gela che continua ad essere distrutta, come tutte le opportunità in questa città, a nulla sono serviti gli innumerevoli richiami da quella parte di categoria che tende a riportare un equilibrio all’interno della stessa. Ancora una volta l’amministrazione e tutte le rappresentanze datoriali si sono blindati nel silenzio più assoluto, prevaricando il volere di alcuni panificatori, gli stessi che hanno ridotto quasi la metà della categoria ad operare abusivamente negli ultimi vent’anni.

La decisione di vietare per tutti i panifici la panificazione domenicale è stata con forza voluta dal coordinatore Gaetano Marinetti di Confartigianato, il quale era anche stato informato delle conseguenze che potevano derivare da tale forzatura, motivo il quale era nato l’accordo dei panificatori, che gli stessi di Confartigianato si sono rifiutati di rispettare dopo l’emanazione dell’ordinanza sindacale.

Gela è l’unica città dove vengono fatti solo controlli per la chiusura domenicale, in nessuna città della Sicilia viene attuato il divieto al lavoro, i panifici dell’intera Isola sono liberi di panificare. Tutti sono a conoscenza del decreto sopranominato ammazza Artigiani, che favorisce la grande distribuzione per la vendita del pane congelato.

Le rappresentanze panarie da due settimane attendono un incontro per discutere la modifica dell’ordinanza sindacale n. 739 del 30/09/2020 del Comune di Gela, sulla base della nuova circolare esplicativa prot.n.11 del 18/11/2020 inviata a tutti i Comuni Siciliani dall’assessorato alle attività produttive della Regione Sicilia. Nota che chiarisce la non applicabilità dell’ordinanza comunale riguardante proprio la chiusura domenicale per tutti i panifici della città.

L’ordinanza è inapplicabile di fatti perché non garantirebbe il prodotto fresco tutti i giorni, cui è un diritto per la cittadinanza ed i consumatori. Inapplicabile dal momento in cui e stato creato una sorta di cartello a livello commerciale che impone a tutti i produttori la chiusura obbligatoria, costringendo il consumatore all’acquisto obbligatorio di prodotti congelati e commercializzate dalle grosse distribuzioni, dove i loro prodotti sono liberi di essere venduti e prodotti anche nelle giornate domenicali. Inoltre l’inapplicabilità dell’ordinanza e del decreto è dovuta soprattutto dalle condizioni cui la categoria panificatori di Gela si trova, più del 50% opera fuori da ogni norma soprattutto igienico sanitarie. Bisogna prima risanare le condizioni attuali per una buona parte della categoria e poi pensare a mettere altre restrizioni a coloro che già tante ne rispettano, visto che a trarre vantaggio dalla chiusura sono i tanti irregolari e abusivi.

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